Ho ritirato ieri una multa, con il quale viene contestata la violazione dell'art. 173/2-3 bis CdS per aver fatto uso del "telefono non a viva voce non dotato di auricolare".
Volevo, cortesemente, chiedere un parere riguardo la possibilità di ricorrere per i seguenti motivi:
1) La violazione è avvenuta in data 24/10/2011, l'avviso della raccomandata è stato lasciato il 24/01/2012 (92esimo giorno), mentre l'atto è stato materialmente ritirato il 28/01/2012 (96esimo giorno). Anche se il verbale riporta testualmente la frase "consegnato a Poste Italiane il 30/11/2011", sull'atto e sulla busta non vi è nessuna traccia che possa attestare l'effettiva consegna del verbale in quella data (in particolare, la busta non riporta alcun timbro di partenza, ma riporta esclusivamente l'annotazione manuale "L.A. 24/1/12", il timbro del 25/01/2012 - deposito presso l'ufficio postale - e il timbro del 28/01/2012 - consegna effettiva del verbale)
Vero è che sul sito di Poste Italiane, l'atto risulterebbe spedito dall'Ufficio Postale di Fiano Romano (e non di Roma, luogo dove avrebbe comunque sede l'agente accertatore) in data 19/01/2012 (87esimo giorno).
E' altrettanto vero, però, che esiste una sentenza del Tribunale di Roma (la n. 1114/2008 ) che sposerebbe la tesi secondo la quale il verbale deve ARRIVARE al trasgressore entro i 150 giorni (oggi 90), non essendo consentito al Giudice dilatare tale termine, perché ciò significherebbe modificare la legge, ovvero esercitare un potere non concessogli neanche in via interpretativa, in quanto una soluzione diversa sarebbe illogica perché di fatto creerebbe incertezza sul termine per notificare.
2) La legge 890/82 prevede espressamente che "l’ufficiale giudiziario scrive la relazione di notificazione sull’originale e sulla copia dell’atto, facendo menzione dell’ufficio postale per mezzo del quale spedisce la copia al destinatario in piego raccomandato con avviso di ricevimento.
Presenta all’ufficio postale la copia dell’atto da notificare in busta chiusa, apponendo su quest’ultima le indicazioni del nome, cognome, residenza o dimora o domicilio del destinatario, con l’aggiunta di ogni particolarità idonea ad agevolarne la ricerca; vi appone, altresì, il numero del registro cronologico, la propria sottoscrizione ed il sigillo dell’ufficio. Nei casi in cui l’ufficiale giudiziario si avvalga per la notificazione di sistemi telematici, la sottoscrizione è sostituita dall’indicazione a stampa sul documento prodotto dal sistema informatizzato del nominativo dell’ufficiale giudiziario stesso.
Presenta contemporaneamente l’avviso di ricevimento compilato con le indicazioni richieste dal modello predisposto dall’Amministrazione postale, con l’aggiunta del numero del registro cronologico".
Il verbale ricevuto manca totalmente della relata di notifica, dell'indicazione di CHI ha effettuato la notifica, da DOVE la spedizione risulterebbe effettuata, la SOTTOSCRIZIONE, nemmeno a stampa, di chi spedisce il verbale (vi è la dichiarazione esclusivamente dei due nominativi degli agenti accertatori ma non di chi ha materialmente spedito l'atto), e anche della dichiarazione di conformità all'originale del verbale redatto con sistemi meccanografici.
Tale mancanza mi impedisce, altresì, di verificare, a tutto concedere, che il verbale sia stato consegnato effettivamente in data 30 novembre 2011, come apoditticamente dichiarato all'inizio del verbale (la relata di notifica, comunque, non dovrebbe trovarsi in calce all'atto?).
3) Verificando la spedizione dell'atto attraverso il sito di Poste Italiane, lo stesso risulterebbe spedito in data 19/01/2011 (quasi due mesi dopo la presunta consegna del verbale alle poste) dall'ufficio postale di Fiano Romano.
Proprio in virtù dell'ampio lasso di tempo intercorso tra la presunta consegna e l'effettiva accettazione della raccomandata (ad un ufficio di un comune diverso da quello dove ha sede l'agente accertatore) non si potrebbe pensare che l'atto non sia stato fisicamente presentato all'ufficio postale di Fiano Romano ma sia stato materialmente stampato da Poste Italiane, senza un adeguato confronto con il verbale originale che dovrebbe trovarsi presso la sede dell'agente accertatore (conformità che, di fatto, non si certifica da nessuna parte all'interno del verbale)?
4) Il verbale riporta testualmente, come motivo della mancata contestazione "impossibilità di fermare il veicolo in condizioni di sicurezza e nei modi regolamentari per assenza di spazio al margine della carreggiata".
Anche se il verbale dovrebbe avere una fede privilegiata, non si può dedurre una falsata percezione di una realtà dinamica? La violazione sarebbe avvenuta in una piazza dove, presuppongo, gli agenti accertatori si trovavano verosimilmente all'interno del loro gabbiotto, posto sul lato opposto della carreggiata (la visuale da tale postazione, ricavata solo da google maps, è approssimativamente quella della fotografia che riporto in basso), e, con buona probabilità, non hanno fermato l'auto non perchè non ci fosse spazio a margine della carreggiata (la strada è ampia e si poteva benissimo far accostare una vettura, come ce ne sono altre ferme a margine della carreggiata) ma piuttosto perchè, comodamente chiusi all'interno della loro postazione, non hanno voluto sprecare energie per intimare l'alt e ascoltare le lamentale di chi, comunque, possiede ed utilizza un comodissimo auricolare blootooth (e se in quell'istante il conducente si era portato una mano all'orecchio proprio per sistemarsi l'auricolare o rispondere ad una chiamata - visto che il tasto di risposta è posizionato sull'auricolare stesso?).
Vi ringrazio per il parere che gentilmente vorrete offrirmi.
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