alberto1973
05-03-2012, 02:59
Buongiorno,
mia moglie è stata recentemente bocciata per la seconda volta all'esame pratico della patente B. Vorrei chiedere un parere per un ricorso, da fare non avverso il giudizio in sé (discrezione dell'esaminatore), ma le modalità a mio avviso non corrette in cui la prova è stata svolta.
L'esame di guida risulterebbe non passato in quanto, dopo aver effettuato un parcheggio, le fu chiesto di fare prima una retromarcia in linea, per poi fare una inversione di marcia. Poiché la retromarcia ha iniziato attraversando un passo carrabile, e poiché il marciapiede era sconnesso, la ruota posteriore destra era salita sul bordo del marciapiede (per quanto fosse non chiaro se si trattasse ancora del marciapiede del passo carrabile, o già il marciapiede oltre il passo carrabile). Questo è stato l'unico 'errore', commesso dopo 5 minuti di guida. Dopo di che, la prova fu brevemente conclusa.
Ovviamente comprendo la discrezione dell'esaminatore nel condurre e valutare la prova. Tuttavia, la prova è stata, a mio avviso, non corretta per via dei seguenti fatti:
1. L'esame è stato condotto dall'istruttore della scuola guida, che dava le indicazioni su quali manovre compiere (non l'esaminatore). Dopo il presunto 'errore', l'esaminatore ha detto che il fatto compiuto era pericoloso, ma null'altro. E' stato l'istruttore a dare quindi direzioni per concludere la prova, ed a dire, al termine della stessa, che l'esame non era passato. Non ritengo corretto che sia l'istruttore a svolgere le funzioni di dare indicazioni su come svolgere la prova, perlomeno se non espressamente delegate da parte dell'istruttore. Non ritengo neanche corretto che sia l'istruttore a prendere la decisione, non espressamente detta dall'esaminatore, di concludere la prova. (non voglio fare illazioni, ma viene da sospettare che l'intesa tra l'istruttore e l'esaminatore fosse tale da risalire a prima che la prova fosse iniziata).
2. All'inizio della prova, l'esaminatore ha chiesto a mia moglie di dove fosse, e lei ha risposto che era russa. L'esaminatore ha espresso un commento di supponenza. Dopo di che, per alcuni minuti l'esaminatore e l'istruttore hanno fatto conversazione (mentre la prova era iniziata) sullo stile di vita di chi viaggia da un paese all'altro, in termini critici. Inutile dire che questo comportamento mise mia moglie in uno stato di nervosismo, in quanto si sentì oggetto di particolare attenzione e di giudizio su aspetti ovviamente non pertinenti con l'esame e riconducibili alla sua condizione di straniera. Non ritengo quindi corretto il comportamento dell'esaminatore e dell'istruttore - in specie, e con particolare riguardo al loro esercizio di funzioni pubbliche, in relazione alle disposizioni contro la discriminazione ex D.Lgs 215/2003 e art. 40 D.Lgs 286/1998. (in particolare, azioni di 'molestie', definite come 'quei comportamenti indesiderati, posti in essere per motivi di razza o di origine etnica, aventi lo scopo o l'effetto di violare la dignità di una persona e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante od offensivo'.
Vi ringrazio per un Vostro parere.
Nel caso decidessimo di intraprendere un ricorso, Vi chiederei anche cortesemente come poter avere la documentazione inerente la prova sostenuta, dalla quale dovrebbe risultare la decisione di non aver passato l'esaminato oltre che la sua motivazione ex L 241/1990. Presumo che sia una richiesta di accesso agli atti amministrativi da rivolgere alla Motorizzazione?
Molte grazie per il Vostro prezioso sito web.
mia moglie è stata recentemente bocciata per la seconda volta all'esame pratico della patente B. Vorrei chiedere un parere per un ricorso, da fare non avverso il giudizio in sé (discrezione dell'esaminatore), ma le modalità a mio avviso non corrette in cui la prova è stata svolta.
L'esame di guida risulterebbe non passato in quanto, dopo aver effettuato un parcheggio, le fu chiesto di fare prima una retromarcia in linea, per poi fare una inversione di marcia. Poiché la retromarcia ha iniziato attraversando un passo carrabile, e poiché il marciapiede era sconnesso, la ruota posteriore destra era salita sul bordo del marciapiede (per quanto fosse non chiaro se si trattasse ancora del marciapiede del passo carrabile, o già il marciapiede oltre il passo carrabile). Questo è stato l'unico 'errore', commesso dopo 5 minuti di guida. Dopo di che, la prova fu brevemente conclusa.
Ovviamente comprendo la discrezione dell'esaminatore nel condurre e valutare la prova. Tuttavia, la prova è stata, a mio avviso, non corretta per via dei seguenti fatti:
1. L'esame è stato condotto dall'istruttore della scuola guida, che dava le indicazioni su quali manovre compiere (non l'esaminatore). Dopo il presunto 'errore', l'esaminatore ha detto che il fatto compiuto era pericoloso, ma null'altro. E' stato l'istruttore a dare quindi direzioni per concludere la prova, ed a dire, al termine della stessa, che l'esame non era passato. Non ritengo corretto che sia l'istruttore a svolgere le funzioni di dare indicazioni su come svolgere la prova, perlomeno se non espressamente delegate da parte dell'istruttore. Non ritengo neanche corretto che sia l'istruttore a prendere la decisione, non espressamente detta dall'esaminatore, di concludere la prova. (non voglio fare illazioni, ma viene da sospettare che l'intesa tra l'istruttore e l'esaminatore fosse tale da risalire a prima che la prova fosse iniziata).
2. All'inizio della prova, l'esaminatore ha chiesto a mia moglie di dove fosse, e lei ha risposto che era russa. L'esaminatore ha espresso un commento di supponenza. Dopo di che, per alcuni minuti l'esaminatore e l'istruttore hanno fatto conversazione (mentre la prova era iniziata) sullo stile di vita di chi viaggia da un paese all'altro, in termini critici. Inutile dire che questo comportamento mise mia moglie in uno stato di nervosismo, in quanto si sentì oggetto di particolare attenzione e di giudizio su aspetti ovviamente non pertinenti con l'esame e riconducibili alla sua condizione di straniera. Non ritengo quindi corretto il comportamento dell'esaminatore e dell'istruttore - in specie, e con particolare riguardo al loro esercizio di funzioni pubbliche, in relazione alle disposizioni contro la discriminazione ex D.Lgs 215/2003 e art. 40 D.Lgs 286/1998. (in particolare, azioni di 'molestie', definite come 'quei comportamenti indesiderati, posti in essere per motivi di razza o di origine etnica, aventi lo scopo o l'effetto di violare la dignità di una persona e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante od offensivo'.
Vi ringrazio per un Vostro parere.
Nel caso decidessimo di intraprendere un ricorso, Vi chiederei anche cortesemente come poter avere la documentazione inerente la prova sostenuta, dalla quale dovrebbe risultare la decisione di non aver passato l'esaminato oltre che la sua motivazione ex L 241/1990. Presumo che sia una richiesta di accesso agli atti amministrativi da rivolgere alla Motorizzazione?
Molte grazie per il Vostro prezioso sito web.