malgracio
10-10-2011, 22:24
Buongiorno,
vi chedo un consulto.
Mi è arrivato un verbale nel quale mi veniva contestato l'utilizzo del cellulare alle guida. Il motivo per cui non è avvenuta la contestazione immediata del reato è che l'agente accertatore era impegnato nella contestazione di altra infrazione e risultava impossibilitato a fermare il veicolo a causa del forte traffico.
La targa è la mia e i dati dell'auto sono corretti. L'unica cosa che non torna è che alla data e all'ora in cui veniva rilevata la contravvenzione, l'auto era parcheggiata lontana dal luogo della presunta violazione (una ventina di km). L'auto era in possesso di mio figlio, ed egli, all'università, era era impegnato in un colloquio con un professore.
Vista l'ammissione dell'accertatore stesso che afferma che era impegnato in altra attività e presumibilmente non in grado di prestare completa attenzione al flusso veicolare che egli stesso definisce come consistente, è possibile ricorrere al Prefetto invocando un difetto di percezione?
Se mio figlio si facesse rilasciare un'attestazione di presenza dal professore, sarebbe possibile utilizzarla per ottenere l'annullamento della contravvenzione? Si potrebbero persino allegare gli appunti presi durante detto colloquio...
Devo prima dichiarare che non ero io al volante dell'auto e aspettare che il verbale venga notificato a mio figlio per poi far fare ricorso a lui o posso fare direttamente tutto io allegando le dichiarazioni dei coivolti?
E' possibile chiedere che venga comunicato il colore dell'auto protagonista dell'episodio? Potrebbe già essere sufficiente all'esclusione del mio veicolo.
Una nota aggiuntiva.
L'auto è nuova e recentemente il concessionario locale presso cui l'ho acquistata ha venduto una decina degli stessi modelli della vettura immatricolandoli con targhe in sequenza (persino un mio amico ne ha acquistata una ottenendo una targa che differisce di un solo numero rispetto alla mia). E' forse possibile che l'agente abbia visto male un numero e mi abbia 'omaggiato' di quanto spettante ad altri?
vi chedo un consulto.
Mi è arrivato un verbale nel quale mi veniva contestato l'utilizzo del cellulare alle guida. Il motivo per cui non è avvenuta la contestazione immediata del reato è che l'agente accertatore era impegnato nella contestazione di altra infrazione e risultava impossibilitato a fermare il veicolo a causa del forte traffico.
La targa è la mia e i dati dell'auto sono corretti. L'unica cosa che non torna è che alla data e all'ora in cui veniva rilevata la contravvenzione, l'auto era parcheggiata lontana dal luogo della presunta violazione (una ventina di km). L'auto era in possesso di mio figlio, ed egli, all'università, era era impegnato in un colloquio con un professore.
Vista l'ammissione dell'accertatore stesso che afferma che era impegnato in altra attività e presumibilmente non in grado di prestare completa attenzione al flusso veicolare che egli stesso definisce come consistente, è possibile ricorrere al Prefetto invocando un difetto di percezione?
Se mio figlio si facesse rilasciare un'attestazione di presenza dal professore, sarebbe possibile utilizzarla per ottenere l'annullamento della contravvenzione? Si potrebbero persino allegare gli appunti presi durante detto colloquio...
Devo prima dichiarare che non ero io al volante dell'auto e aspettare che il verbale venga notificato a mio figlio per poi far fare ricorso a lui o posso fare direttamente tutto io allegando le dichiarazioni dei coivolti?
E' possibile chiedere che venga comunicato il colore dell'auto protagonista dell'episodio? Potrebbe già essere sufficiente all'esclusione del mio veicolo.
Una nota aggiuntiva.
L'auto è nuova e recentemente il concessionario locale presso cui l'ho acquistata ha venduto una decina degli stessi modelli della vettura immatricolandoli con targhe in sequenza (persino un mio amico ne ha acquistata una ottenendo una targa che differisce di un solo numero rispetto alla mia). E' forse possibile che l'agente abbia visto male un numero e mi abbia 'omaggiato' di quanto spettante ad altri?