Avv. G. Lore
01-06-2011, 14:46
La commissione Finanze della Camera ha approvato, con voto bipartisan, una risoluzione per ammorbidire la disciplina della riscossione coattiva dei tributi. Tra l'altro nel testo, primo firmatario Maurizio Bernardo del Pdl, si chiede che le cosiddette 'ganasce fiscali' non scattino in caso di importi sotto i 2.000 euro e che per gli importi superiori di stabiliscano nuovi piani di rateizzazione. Inoltre, nella risoluzione si impegna il governo a valutare se sia opportuno che Equitalia abbia il compito di riscuotere sia tributi sia contibuti o se non sia meglio lasciare agli enti locali la riscossione delle entrate di loro competenza. Il testo potrebbe diventare un emendamento al decreto Sviluppo.
Nella premessa della risoluzione, si ricorda che la concentrazione in Equitalia delle societa' che prima operavano nel settore, avviata nel 2005, "ha determinato negli ultimi anni un notevole miglioramento dell'efficacia dell'attivita' di riscossione coattiva". L'ammontare delle somme riscosse e' passato "da circa 3,8 milardi di euro del 2005 a circa 8,8 miliardi nel 2010, con un aumento percentuale del 130 per cento". Questo e' stato fondamentale per la tenuta delle entrate pubbliche, bisogna tenere conto "della situazione di difficolta' in cui versa una parte dei contribuenti e delle imprese" a causa della crisi. L'intento dell'iniziativa, si assicura, non e' "favorire in alcun modo forme di elusione o evasione, ma affermare il principio dell'effettiva equita' e sostenibilita' del carico" con una flessibilita' che vada "a favore di quei contribuenti onesti che dimostrino di non essere temporaneamente in grado di adempiere ai propri obblighi fiscali e contributivi".
Da qui le cinque iniziative su cui la commissione impegna il governo. Nel testo si chiede innanzitutto di "introdurre elementi di maggiore flessibilita' nelle procedure di riscossione coattiva nei confronti di quegli imprenditori che dimostrino di non essere in grado di ottemperare alle scadenze fiscali e contributive per una temporanea difficolta' economica legata alla congiuntura negativa, attraverso un intervento normativo teso a rendere strutturale la possibilita' di concedere al debitore un nuovo piano di rateazione, in caso di mancato pagamento di una o piu' rate determinato da un comprovato peggioramento della situazione di difficolta' economica del debitore stesso". Poi di "rivedere la disciplina della riscossione degli importi non significativi, intendendosi per tali quelli inferiori o pari a 2.000 euro, stabilendo che per gli stessi importi che l'agente della riscossione e' tenuto semplicemente a inviare al debitore solleciti di pagamento".
Terzo punto, si chiede di "rivedere il meccanismo di espropriazione sugli immobili, elevando a 20.000 euro l'importo al di sotto del quale non e' possibile iscrivere ipoteca ovvero procedere a espropriazione, prevedendo inoltre che, qualora il debitore risulti proprietario di un solo immobile nel quale abbia la propria residenza l'iscrizione ipotecaria sia necessariamente preceduta dalla notifica di una comunicazione preventiva che assegni al debitore stesso un termine di trenta giorni per effettuare il pagamento, prima che si proceda all'iscrizione del gravame". Quarto, l'esecutivo deve "riformare il meccanismo di calcolo delle sanzioni tributarie, in particolare escludendo forme di anatocismo, legate all'applicazione di ulteriori interessi sulle sanzioni e sugli interessi di mora maturati per il mancato pagamento dei debiti tributari, limitando la crescita degli oneri connessi ai ruoli esecutivi e rivedendo il meccanismo dei compensi di riscossione". Infine, si sollecita il governo "a favorire, anche nel contesto di attuazione del federalismo fiscale, la riorganizzazione del sistema della riscossione coattiva da parte dei Comuni, verificando in tale contesto l'opportunita' di concentrare l'operativita' di Equitalia sulla riscossione dei crediti di natura tributaria e contributiva, lasciando al sistema della riscossione degli enti locali la competenza in materia di riscossione delle altre entrate di spettanza dei medesimi enti locali".
Nella premessa della risoluzione, si ricorda che la concentrazione in Equitalia delle societa' che prima operavano nel settore, avviata nel 2005, "ha determinato negli ultimi anni un notevole miglioramento dell'efficacia dell'attivita' di riscossione coattiva". L'ammontare delle somme riscosse e' passato "da circa 3,8 milardi di euro del 2005 a circa 8,8 miliardi nel 2010, con un aumento percentuale del 130 per cento". Questo e' stato fondamentale per la tenuta delle entrate pubbliche, bisogna tenere conto "della situazione di difficolta' in cui versa una parte dei contribuenti e delle imprese" a causa della crisi. L'intento dell'iniziativa, si assicura, non e' "favorire in alcun modo forme di elusione o evasione, ma affermare il principio dell'effettiva equita' e sostenibilita' del carico" con una flessibilita' che vada "a favore di quei contribuenti onesti che dimostrino di non essere temporaneamente in grado di adempiere ai propri obblighi fiscali e contributivi".
Da qui le cinque iniziative su cui la commissione impegna il governo. Nel testo si chiede innanzitutto di "introdurre elementi di maggiore flessibilita' nelle procedure di riscossione coattiva nei confronti di quegli imprenditori che dimostrino di non essere in grado di ottemperare alle scadenze fiscali e contributive per una temporanea difficolta' economica legata alla congiuntura negativa, attraverso un intervento normativo teso a rendere strutturale la possibilita' di concedere al debitore un nuovo piano di rateazione, in caso di mancato pagamento di una o piu' rate determinato da un comprovato peggioramento della situazione di difficolta' economica del debitore stesso". Poi di "rivedere la disciplina della riscossione degli importi non significativi, intendendosi per tali quelli inferiori o pari a 2.000 euro, stabilendo che per gli stessi importi che l'agente della riscossione e' tenuto semplicemente a inviare al debitore solleciti di pagamento".
Terzo punto, si chiede di "rivedere il meccanismo di espropriazione sugli immobili, elevando a 20.000 euro l'importo al di sotto del quale non e' possibile iscrivere ipoteca ovvero procedere a espropriazione, prevedendo inoltre che, qualora il debitore risulti proprietario di un solo immobile nel quale abbia la propria residenza l'iscrizione ipotecaria sia necessariamente preceduta dalla notifica di una comunicazione preventiva che assegni al debitore stesso un termine di trenta giorni per effettuare il pagamento, prima che si proceda all'iscrizione del gravame". Quarto, l'esecutivo deve "riformare il meccanismo di calcolo delle sanzioni tributarie, in particolare escludendo forme di anatocismo, legate all'applicazione di ulteriori interessi sulle sanzioni e sugli interessi di mora maturati per il mancato pagamento dei debiti tributari, limitando la crescita degli oneri connessi ai ruoli esecutivi e rivedendo il meccanismo dei compensi di riscossione". Infine, si sollecita il governo "a favorire, anche nel contesto di attuazione del federalismo fiscale, la riorganizzazione del sistema della riscossione coattiva da parte dei Comuni, verificando in tale contesto l'opportunita' di concentrare l'operativita' di Equitalia sulla riscossione dei crediti di natura tributaria e contributiva, lasciando al sistema della riscossione degli enti locali la competenza in materia di riscossione delle altre entrate di spettanza dei medesimi enti locali".