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Visualizza Versione Completa : Cassazione civile , sez. II, sentenza 02.12.2010 n° 24457



Avv. G. Lore
20-01-2011, 12:40
Il proprietario ha l’obbligo di sapere sempre chi si trova alla guida del proprio mezzo; non è, infatti, sufficiente all’impresa la dichiarazione di non essere in grado di individuare il conducente del veicolo al fine di sfuggire alla multa.


Così i giudici della seconda sezione civile della Cassazione hanno precisato nella sentenza 2 dicembre 2010, n. 24457.


Con la decisione in commento è stata confermata la sanzione per omessa indicazione dei dati del conducente impartita ad una società, al quale era stato notificato il verbale di una multa, con contestuale decurtazione dei punti.


Tale società aveva, però, dichiarato alla polizia di non essere in grado di rintracciare il conducente del mezzo che “al momento della contestata infrazione” si trovava alla guida.


Secondo quanto precisato dai giudici della Corte, come già evidenziato in apertura di commento, il proprietario del mezzo è sempre tenuto a conoscere chi si trova (e quindi la precisa identità) alla guida del mezzo non potendo rispondere con una dichiarazione omissiva e generica.


Come nel caso di specie il giudice di merito, secondo il pensiero della Corte, non può ritenere che le prove della responsabilità dell’opponente siano insufficienti.


Nella sentenza de qua si legge testualmente che “in tema di violazioni alle norme del codice della strada, con riferimento alla sanzione pecuniaria inflitta per l'illecito amministrativo previsto dal combinato disposto degli art. 126 bis C.d.S., comma 2, penultimo periodo, e dell'art. 180 C.d.S., comma 8, il proprietario del veicolo, in quanto responsabile della circolazione dello stesso nei confronti delle pubbliche amministrazioni non meno che dei terzi, è tenuto sempre a conoscere l'identità dei soggetti ai quali ne affida la conduzione, onde dell'eventuale incapacità d'identificare detti soggetti necessariamente risponde, nei confronti delle une per le sanzioni e degli altri per i danni, a titolo di colpa per negligente osservanza del dovere di vigilare sull'affidamento in guisa da essere in grado di adempiere al dovere di comunicare l'identità del conducente” (principio affermato da Cass., n. 13748 del 2007 e ribadito da Cass., n. 12842 del 2009).


Continuano i giudici della Corte nella sentenza in commento che “il giudice di pace ha ritenuto la giustificazione addotta dall'opponente……..del tutto inidonea ad escludere la responsabilità della società opponente, proprietaria del veicolo, per la contestata violazione dell'art. 180 C.d.S., comma 8”.

Dott. Perruolo
20-01-2011, 13:25
Ottima segnalazione.

max055
20-01-2011, 14:52
Spett.le Inforicorsi.
Ieri sera con mio figlio,mi stavo recando a Chiavari,passando per la strada Aurelia.All'altezza dell'ultima
galleria (prima di Chiavari),in un tratto stradale con strisce discontinue,ho sorpassato un'auto (una Citroen C1 per la precisione)
il cui andanmento era poco regolare,ossia,un po andava un po frenava,al che ho pensato,questi o non ci vede bene
oppure non si sente sicuro della strada che magari non conosce.
Al che,dopo pochi minuti di tragitto,questa mi si è letteralmente attaccata al sedere della mia auto.Preoccupato
(visto quello che accade per le strade d'Italia) ho accelerato per distanziarlo un pochino.Ma appena giunto nel rettilineo che
precede il curvone prima di entrare in Chiavari questa mi si è nuovamente attaccata.Poco prima di giungere al primo
semaforo,questa mi ha sorpassato e dal finestrino,una mano mi ha mostrato dapprima un documento e in seguito
la paletta e quindi mi ha intimato di accostare.In pratica erano finanzieri in borghese che contestavano il mio modo
di condurre l'auto.Io spiego agli agenti che tanto io quanto mio figlio ci eravamo spaventati del fatto che non sapendo chi ci
seguiva,per fare valere la propria identità,aveva tenuto questo comportamento scorretto e cioè,l'attaccarsi così al sedere di un'auto.
Non avevano ne sirena ne una lucciola,uno che li precede,che può pensare?Questo mi tampina o per fare lo stupido o per farmi del male.
Oggi come oggi sappiamo tutti che alle volte anche un semplice sorpasso può costare caro.Morale della favola,con modi
del tutto animaleschi,ci invitano a seguirli alla caserma della g.d.f di Chiavari.Giunti li,ci chiedono sempre con modi davvero maleducati
e prepotenti,di attendere in un salotto.Sta di fatto che tanto io quanto mio figlio,veniamo presi da tachicardia,molto accentuata.
Specifico che sono stato riconosciuto invalido al 18% per depressione nervosa,cosa che avevo anticipato agli agenti,ma è
come se non li avessi fatto.
Mi vedo quindi costretto a chiamare il 118 e da li a poco arriva un'autoambulanza.Ci prendono la pressione arteriosa ad
ambedue e trovano una marcata accentuazione delle pressione stessa.Ci consigliano un ricovero al pronto soccorso dell'ospedale
di Lavagna (specialmente al sottoscritto)ma per ovvie ragioni,rifiutiamo.Preciso che dopo l'intervento del 118,il loro atteggiamento è leggermente cambiato in meglio.Dopo circa un'ora,mi vengono consegnati 2 verbali,del tutto inveritieri..
Primo perchè il tratto di strada dove ho sorpassato era con strisce tratteggiate,secondo,non c'era alcun cantiere di lavoro
e terzo,nessun restringimento della carreggiata,anzi,in quel tratto la strada è molto ampia.Io le spiego nuovamente che non avendo visto ne lucciola o sirena,ho pensato che chi mi seguiva non aveva certo buone intenzioni.Avevo chiesto del come mai,per intimarmi di fermare l'auto,non hanno suonato o lampeggiato e mostrandomi infine la paletta.La loro risposta è stata la seguente.."Con il vento la paletta mi sarebbe voltata via.".
Loro hanno ritenuto il mio andamento scorretto (?) (con decurtazione di 5 punti sulla patente) in quanto il tratto di strada
che precede la città di Chiavari,è in forte pendenza e quindi,pur tenendo le marce basse,l'auto,per inerzia,tende a prendere velocità
e come giusto che sia,per non superare i limiti di 50 Km l'ora,si agisce abbastanza spesso sui freni.Questo per loro non è un
andamento regolare.
Morale della favola,mi ritrovo con 7 punti decurtati dalla patente.Credo che il loro comportamento sia stato a dir poco scorretto
oltre che per fermarci per accertamenti,anche per come ci hanno trattati.Da veri delinquenti dico io.
E' possibile fare ricorso,oltre che per i punti decurtati,anche per il loro comportamento ?
Ringrazio per la gentile attenzione.Rimanendo in attesa di un Vs riscontro e per ulteriori info,porgo cordiali saluti

Marcello Ricci

Avv. G. Lore
20-01-2011, 15:04
Gentile Signore, preciso innanzitutto che per la razionale consultazione del forum sarebbe meglio aprire le discussioni nei posti giusti e non in topic che non riguardano il singolo caso.
Ciò posto, unicamente da tenere a mente e ragione futura, ci invii il verbale per esaminarlo, e laddove confermi che nel tratto indicato in verbale ci sia la possibilità di sorpasso e non vi siano cantieri faccia delle foto