ckptma
19-05-2010, 11:46
Buongiorno.
Vi chiedo un parere. Verbale per infrazione all’art. 146 c.2 e c.3bis con aggiunta “Non rispettava le linee di delimitazione degli stalli”. L’avviso di infrazione aveva barrato l’art. 146 c.2 con aggiunto a penna “Fuori spazi”
L’auto si trovava tra due file di posti contrassegnati dalle strisce, in un’area dove non esiste nessuna segnaletica orizzontale o verticale e dove, obiettivamente, non si infrange alcun articolo del codice relativo al divieto di sosta. Nella piazza non è presente nessuna indicazione che vieti il parcheggio nelle aree non contrassegnate
A mio parere, per parcheggio fuori dagli stalli si intende il parcheggio ad es. a cavallo tra due di questi, come si evince dal regolamento del cds (art. 351 c.2) “Nelle zone di sosta nelle quali siano delimitati, mediante segnaletica orizzontale, gli spazi destinati a ciascun veicolo, i conducenti sono tenuti a sistemare il proprio veicolo entro lo spazio ad esso destinato, senza invadere gli spazi contigui”, concetto ribadito anche dalla sentenza della Cassazione nr. 1918 del 6 marzo 99 “nella specie è pacifico che nella zona nella quale il parcheggio venne non vi era alcuna segnalazione e, dunque, alcun divieto. Ed un segnale orizzontale che evidentemente disciplina esplicitamente lo spazio fisico sul quale incombe non può essere applicato ad altro spazio esterno ad esso. Nè, evidentemente, è possibile estendere interpretativamente un divieto non espressamente previsto, atteso il principio di tassatività della norma prescritta.”
Ho chiesto chiarimenti ai vigili ma l’agente col quale ho parlato, alle mie rimostranze mi ha quasi buttato il verbale in faccia e mi ha detto di fare ricorso “tanto paga lei 30 euro”(!!). Ho chiesto in colloquio con il comandante ma in risposta ho solo avuto una telefonata di un agente che mi diceva le stesse cose del primo
Cosa ne pensate di un ricorso, magari al Prefetto ? E’ una questione di principio più che una questione economica.
Grazie e saluti
Flavioc:\post.doc
Vi chiedo un parere. Verbale per infrazione all’art. 146 c.2 e c.3bis con aggiunta “Non rispettava le linee di delimitazione degli stalli”. L’avviso di infrazione aveva barrato l’art. 146 c.2 con aggiunto a penna “Fuori spazi”
L’auto si trovava tra due file di posti contrassegnati dalle strisce, in un’area dove non esiste nessuna segnaletica orizzontale o verticale e dove, obiettivamente, non si infrange alcun articolo del codice relativo al divieto di sosta. Nella piazza non è presente nessuna indicazione che vieti il parcheggio nelle aree non contrassegnate
A mio parere, per parcheggio fuori dagli stalli si intende il parcheggio ad es. a cavallo tra due di questi, come si evince dal regolamento del cds (art. 351 c.2) “Nelle zone di sosta nelle quali siano delimitati, mediante segnaletica orizzontale, gli spazi destinati a ciascun veicolo, i conducenti sono tenuti a sistemare il proprio veicolo entro lo spazio ad esso destinato, senza invadere gli spazi contigui”, concetto ribadito anche dalla sentenza della Cassazione nr. 1918 del 6 marzo 99 “nella specie è pacifico che nella zona nella quale il parcheggio venne non vi era alcuna segnalazione e, dunque, alcun divieto. Ed un segnale orizzontale che evidentemente disciplina esplicitamente lo spazio fisico sul quale incombe non può essere applicato ad altro spazio esterno ad esso. Nè, evidentemente, è possibile estendere interpretativamente un divieto non espressamente previsto, atteso il principio di tassatività della norma prescritta.”
Ho chiesto chiarimenti ai vigili ma l’agente col quale ho parlato, alle mie rimostranze mi ha quasi buttato il verbale in faccia e mi ha detto di fare ricorso “tanto paga lei 30 euro”(!!). Ho chiesto in colloquio con il comandante ma in risposta ho solo avuto una telefonata di un agente che mi diceva le stesse cose del primo
Cosa ne pensate di un ricorso, magari al Prefetto ? E’ una questione di principio più che una questione economica.
Grazie e saluti
Flavioc:\post.doc