darioMI69
02-09-2009, 15:45
Chiedo cortesemente informazioni relative ad una multa comminatami tramite rilevazione autovelox.
La multa mi è stata spedita nel mese di aprile , essendo assente per lavoro per c.a. un mese e mezzo le poste hanno lasciato un avviso di giacenza nella mia buca delle lettere. Al mio ritorno, sono andato a ritirare la raccomandata. Alle poste tuttavia mi hanno riferito che la RIC di ritorno dopo 10gg. viene rispedita automaticamente al mittente, che da quel momento fa partire i termini di avvenuta notifica anche se io non ho visionato l'atto, né l'ho ritirato per mia evidente impossibilità (ero fuori Italia per lavoro). Mi sono quindi recato a pagare la multa alle poste dopo c.a. 15gg. dal ritiro , convinto di essere comunque entro i tempi, ma il sistema informatico riferiva che dovevo già pagare il doppio, essendo passati 60gg. , gironi conteggiati dal momento della spedizione della ricevuta di ritorno, spedita al mittente ad aprile dopo 10 gg. di giacenza dalle poste. Sono andato anche al comando della polizia di stato ma non c'è stato nulla da fare, neppure presentando la ricevuta di avvenuta consegna da parte delle poste in una data precisa, che certifica che io ho preso effettivamente visione (e ho ritirato l'atto) ben dopo la data dalla quale è stato fatto partire il conteggio.
E' mia intenzione pagare la multa (ho già anche comunicato i dati del guidatore), ma il giusto e non il doppio della stessa, dato che credo di aver rispettato i tempi e non mi pare giusto che, in caso di assenza del destinatario, si faccia parire i lconteggio dei termini di avvenuta notifica, pur non avendo consegnato l'atto. Si violerebbero i diritti del ricevente che non potrebbe avvalersi dei termini di legge per fare un eventuale ricorso o provvedere al pagamento entro i termini previsti. A quale data pertanto si deve far riferimento per far decorrere i termini? Il ritiro? La notifica? il bollo postale? Ho deciso di attendere la cartella esattoriale e fare ricorso, dimostrando che l'effettivo ritiro è avvenuto in una data precisa. Tuttavia ho letto che la corte costituzionale, con un'assurda sentenza , la 477 del 2002, avrebbe avallato invece la tesi secondo cui i termini decorrono dal momento della notifica intesa come semplice consegna dell'avviso e NON consegna materiale dell'atto, senza cioé che uno possa perciò prendere effettiva visione dell'atto e/o delle accuse mosse a suo carico per evidente impossibilità (malattia, assenza per lavoro,ecc.) a difendersi o fare ricorso (o pagare). Mi pare un'evidente violazione dei diritti del ricevente, tanto più che mi pare che l'ente debba comunicare con un'ulteriore raccomandata l'eventuale giacenza dell'atto. Cosa che non è stata fatta, così come si poteva lasciare l'atto forse ad un vicino di casa. In paesi più evoluti (come gli USA) mi pare che l'atto vada per forza notificato personalmente (o a famigliare o parente convivente) e che solo da quel momento decorrano i termini effettivi e le scadenze, presupponendo che se ne sia presa visione. Intendo fare ricorso per una questione di principio perché i miei diritti credo siano stati ASSURDAMENTE violati! Il mio diritto di conoscere le motivazioni e i contenuti della multa e di fare ricorso o di pagare entro i termini di legge.
Avete qualche suggerimento o consiglio?
Grazie.
COrdialità.
La multa mi è stata spedita nel mese di aprile , essendo assente per lavoro per c.a. un mese e mezzo le poste hanno lasciato un avviso di giacenza nella mia buca delle lettere. Al mio ritorno, sono andato a ritirare la raccomandata. Alle poste tuttavia mi hanno riferito che la RIC di ritorno dopo 10gg. viene rispedita automaticamente al mittente, che da quel momento fa partire i termini di avvenuta notifica anche se io non ho visionato l'atto, né l'ho ritirato per mia evidente impossibilità (ero fuori Italia per lavoro). Mi sono quindi recato a pagare la multa alle poste dopo c.a. 15gg. dal ritiro , convinto di essere comunque entro i tempi, ma il sistema informatico riferiva che dovevo già pagare il doppio, essendo passati 60gg. , gironi conteggiati dal momento della spedizione della ricevuta di ritorno, spedita al mittente ad aprile dopo 10 gg. di giacenza dalle poste. Sono andato anche al comando della polizia di stato ma non c'è stato nulla da fare, neppure presentando la ricevuta di avvenuta consegna da parte delle poste in una data precisa, che certifica che io ho preso effettivamente visione (e ho ritirato l'atto) ben dopo la data dalla quale è stato fatto partire il conteggio.
E' mia intenzione pagare la multa (ho già anche comunicato i dati del guidatore), ma il giusto e non il doppio della stessa, dato che credo di aver rispettato i tempi e non mi pare giusto che, in caso di assenza del destinatario, si faccia parire i lconteggio dei termini di avvenuta notifica, pur non avendo consegnato l'atto. Si violerebbero i diritti del ricevente che non potrebbe avvalersi dei termini di legge per fare un eventuale ricorso o provvedere al pagamento entro i termini previsti. A quale data pertanto si deve far riferimento per far decorrere i termini? Il ritiro? La notifica? il bollo postale? Ho deciso di attendere la cartella esattoriale e fare ricorso, dimostrando che l'effettivo ritiro è avvenuto in una data precisa. Tuttavia ho letto che la corte costituzionale, con un'assurda sentenza , la 477 del 2002, avrebbe avallato invece la tesi secondo cui i termini decorrono dal momento della notifica intesa come semplice consegna dell'avviso e NON consegna materiale dell'atto, senza cioé che uno possa perciò prendere effettiva visione dell'atto e/o delle accuse mosse a suo carico per evidente impossibilità (malattia, assenza per lavoro,ecc.) a difendersi o fare ricorso (o pagare). Mi pare un'evidente violazione dei diritti del ricevente, tanto più che mi pare che l'ente debba comunicare con un'ulteriore raccomandata l'eventuale giacenza dell'atto. Cosa che non è stata fatta, così come si poteva lasciare l'atto forse ad un vicino di casa. In paesi più evoluti (come gli USA) mi pare che l'atto vada per forza notificato personalmente (o a famigliare o parente convivente) e che solo da quel momento decorrano i termini effettivi e le scadenze, presupponendo che se ne sia presa visione. Intendo fare ricorso per una questione di principio perché i miei diritti credo siano stati ASSURDAMENTE violati! Il mio diritto di conoscere le motivazioni e i contenuti della multa e di fare ricorso o di pagare entro i termini di legge.
Avete qualche suggerimento o consiglio?
Grazie.
COrdialità.