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Visualizza Versione Completa : Impossibilità di difesa



giacomo
12-11-2007, 12:54
Gentile redazione, sono veramente arrabbiatissimo! Mi è stata notificata alcuni mesi dopo l'infrazione (CdS vigente nel 2006) una sanzione per eccesso di velocità. Ho fatto subito ricorso contestando che l'Autovelox 104C2 (con relativo numero di matricola), usato per il controllo, non era mai stato tarato quindi sussisteva il dubbio sulla veridicità delle misurazioni effettuate (tra l'altro era "nascosto" all'interno di un'auto che non recava indicazioni di appartenenza alla Polizia Locale). Il GdP di Vicenza ha rigettato il ricorso dicendo che STAVA A ME richiedere una perizia sull'Autovelox in questione dimostrando la non esattezza delle misurazioni effettuate e non alla PA, perizia che però doveva essere riferita quel giorno in cui la Polizia assevera di aver effettuato il controllo. E' palese che non posso far fare una perizia nel "passato" e non potevo sapere della multa, che mi è stata solo notificata a casa due mesi dopo. Non potevo neanche immaginare che la strada era soggetta a controllo in quanto non erano presenti pattuglie "in divisa" quel giorno. Lo stesso GdP ha asserito che si tratta di un meccanismo "diabolico" (ha usato esattamente questo termine) in quanto la mia unica difesa possibile sarebbe stata una querela di falso (con tutte le spese derivate) e che, pur volendo venirmi incontro, non poteva fare niente in quanto la Legge a quel tempo era così. La mia domanda è: che fine ha fatto il tanto declamato "Stato di Diritto" se il cittadino onesto non ha, per Legge, neanche il diritto a difendersi?

Avv. Agati
12-11-2007, 23:51
Ti riporto, per sommi capi, una sentenza del Giudice di Pace Recco del 07.06.2006:
“...non vi è certezza, in mancanza della taratura dell’apparecchio che ha rilevato la velocità, che la velocità impiegata dal veicolo del ricorrente potesse corrispondere a quella indicata nel verbale. Infatti è da ritenersi che la taratura è l’unico modo per correggere eventuali errori e per verificare che l’incertezza della misurazione della velocità sia contenuta entro i limiti previsti”

Ovviamente non sono in grado di conoscere quali siano state, in sede processuale, le eccezioni sollevate dalla PA in merito alla perfetta funzionalità dell'apparecchio che hanno potuto confortare la decisione del GdP..

Ma quel che è certo è che una perizia riferita al passato, e in particolre all'esatto giorno e momento in cui ti è stata comminata la multa.. è impossibile ;)

giacomo
13-11-2007, 14:05
La PA ha depositato alcune sentenze della Corte di Cassazione che non ritengono la taratura un obbligo di Legge per i misuratori di velocità e che non sia inoltre un obbligo per l'Italia adeguarsi alle direttive dell'Unione Europea. La normativa vigente prevede la taratura riferita a campioni nazionali di lunghezza e di tempo (questo dovrebbe essere l'adeguamento alle direttive europee), non di velocità (ma non si considera che la velocità è una misura composta derivata dalla formula spazio/tempo). Alcune sentenze sono posteriori alla data dell'infrazione e di queste il GdP ha tenuto conto ribadendo che bisogna adeguarsi nei giudizi all'evolversi della normativa, ma non ha tenuto conto della più sostanziale 'evoluzione' del CdS che ora ritiene illegittimi i controlli effettuati in mancanza di apposito cartello di segnalazione promiscuo, con relativa ordinanza, dei punti di controllo costituiti da pattuglie 'bene in vista'. Ha affermato infatti che, come giudice, deve attenersi solamente alla normativa in vigore quando è stata verbalizzata l'infrazione.
La cosa che mi fa più male non è nè la sanzione di 143 euri nè i 2 punti sulla patente (non ho mai commesso nessuna infrazione prima di questa in 11 anni che guido, neanche una sosta vietata) ma, come ho già ribadito, l'impossibilità di potermi difendere (escludendo l'avvio di un costoso e rischioso procedimento di querela di falso) pur avendone, credo, diritto. Ciò che m ferisce è vedere le PA che possono indisturbatamente 'batter cassa' in questi modi senza restituire poi con i servizi i soldi 'arraffati'. Che sia meglio contare solamente nella Giustizia Divina?

Avv. Moro
13-11-2007, 14:33
Che sia meglio contare solamente nella Giustizia Divina?


no, si può contare anche su quella terrena: l'unica condizione è sapere come far rispettare i propri diritti.

Loro hanno prodotto delle sentenze, ma stai certo che se ti fossi fatto difendere da un professionista, non saresti rimasto a corto di argomenti...gli avvocati servono pur sempre a qualcosa;)

Avv. Agati
13-11-2007, 14:45
Caro Giacomo, capisco la tua amarezza ma tieni presente che ogni Tribunale, e ciò vale in particolare per i Giudici di Pace, ha un suo particolare modo di vedere le cose, e non è detto che vi sia corrispondenza tra le varie opinioni che a volte possono apparire assolutamente agli antipodi.... :o
Le norme, spesso già di per se oscure, si prestano alle volte a svariate interpretazioni e ciò a discapito della c.d. "certezza del diritto". :confused:
Ed in questo il singolo può spesso ritenersi, a torto o a ragione, vittima di un'ingiustizia.
Ma allo stesso tempo considera che se non vi fosse chi, come te, richiede una pronuncia su una sanzione che ritiene illegittima (ma questo può valere per ogni diritto che si ritiene sia stato violato) non vi sarebbe nè attenzione dell'opinione pubblica su determinati problemi nè l'evoluzione giurisprudenzale e di seguito legislativa necessaria a ricondurre il diritto ad equità.
So che questo ti sembrerà retorico ma è la pura e semplice verità.... almeno per come la vede chi con il diritto ci convive tutti i giorni..