keykubad
21-06-2009, 15:14
Buongiorno a tutti.
Vi illustro il mio caso. Ho presentato ricorso al GdP contro una sanzione per violazione dell'art. 41 in rif. all'art. 146 c. 3 del C.d.S. (semaforo rosso) che mi è stata notificata il 24/10/08. Per mia ignoranza ho pensato non fosse necessario comunicare all'ente che ha emesso il verbale (Polizia locale di Mogliano Veneto - TV) i dati del conducente, dal momento che avevo presentato ricorso, chiedendo esplicitamente la sospensione del verbale di accertamento, sanzioni e pene accessorie. Prima udienza fissata per Aprile 2009. Il giudice rinvia a seconda udienza (fissata per il 14/07/09) "per permettere alle parti di fornire ulteriori elementi utili", dal momento che il semaforo in questione è stato posto sotto sequestro e la procura di Verona ne sta valutando le condizioni di funzionamento e l'omologazione del sistema di rilevamento fotometrico T-RED. In prima udienza faccio presente al giudice che, non ostante la richiesta di sospensione, ho ricevuto una sanzione amm. di 250 euro per la mancata comunicazione dei dati del conducente. Il giudice mi dice che si tratta di due cose distinte e mi invita a presentare un nuovo ricorso chiedendo in via subordinata la remissione in termini di questa sanzione, e la conseguente decurtazione dei punti invece del pagamento dei 250 euro. Il giudice dice che a Treviso ritengono sia più "aderente allo spirito della legge" la decurtazione dei punti piuttosto che la sanzione pecuniaria e che dunque ricorsi di questo genere sono generalmente accettati. Detto questo ho presentato dunque un secondo ricorso avverso il secondo verbale che ho ricevuto. Il ricorso è stato accettato e l'udienza fissata per ottobre 2009. In teoria, secondo il giudice (che valuterà anche questo secondo ricorso) dovrei risparmiarmi i 250 euro e farmi rimettere in termine la decurtazione di 6 punti.
Il mio problema ora è questo: non posso presenziare all'udienza di luglio perché sarò all'estero per lavoro, e non ho assolutamente voglia né sufficienti denari per pagare qualcuno che presenzi all'udienza al mio posto. Sono combattuto tra due opzioni:
1. rinunciare al ricorso avverso la prima sanzione (e dunque pagare i 150 euro)
2. inviare al g.d.p. un'istanza in cui chiedo lo spostamento dell'udienza, dal momento che l'inchiesta veronese (che potrebbe dichiarare illegale il semaforo) è ancora in fase istruttoria e dunque non ha ancora fornito gli "elementi utili" di cui sopra.
Se dovessi rinunciare al ricorso cosa succederebbe in termini pratici? Il giudice mi darebbe un termine per il pagamento della sanzione oppure devo pagare prima e inviare la rinuncia con il bollettino di pagamento in allegato? il giudice mi potrebbe addebitare qualcosa? Secondo voi c'è una vana possibilità che questi T-Red siano dichiarati fuorilegge e che dunque io vinca il ricorso? Sinceramente mi sono stufato di questa storia vorrei soltanto chiudere la questione al più presto ma vorrei evitare di passare per il "babbeo" della situazione.
Grazie
L.P.
Vi illustro il mio caso. Ho presentato ricorso al GdP contro una sanzione per violazione dell'art. 41 in rif. all'art. 146 c. 3 del C.d.S. (semaforo rosso) che mi è stata notificata il 24/10/08. Per mia ignoranza ho pensato non fosse necessario comunicare all'ente che ha emesso il verbale (Polizia locale di Mogliano Veneto - TV) i dati del conducente, dal momento che avevo presentato ricorso, chiedendo esplicitamente la sospensione del verbale di accertamento, sanzioni e pene accessorie. Prima udienza fissata per Aprile 2009. Il giudice rinvia a seconda udienza (fissata per il 14/07/09) "per permettere alle parti di fornire ulteriori elementi utili", dal momento che il semaforo in questione è stato posto sotto sequestro e la procura di Verona ne sta valutando le condizioni di funzionamento e l'omologazione del sistema di rilevamento fotometrico T-RED. In prima udienza faccio presente al giudice che, non ostante la richiesta di sospensione, ho ricevuto una sanzione amm. di 250 euro per la mancata comunicazione dei dati del conducente. Il giudice mi dice che si tratta di due cose distinte e mi invita a presentare un nuovo ricorso chiedendo in via subordinata la remissione in termini di questa sanzione, e la conseguente decurtazione dei punti invece del pagamento dei 250 euro. Il giudice dice che a Treviso ritengono sia più "aderente allo spirito della legge" la decurtazione dei punti piuttosto che la sanzione pecuniaria e che dunque ricorsi di questo genere sono generalmente accettati. Detto questo ho presentato dunque un secondo ricorso avverso il secondo verbale che ho ricevuto. Il ricorso è stato accettato e l'udienza fissata per ottobre 2009. In teoria, secondo il giudice (che valuterà anche questo secondo ricorso) dovrei risparmiarmi i 250 euro e farmi rimettere in termine la decurtazione di 6 punti.
Il mio problema ora è questo: non posso presenziare all'udienza di luglio perché sarò all'estero per lavoro, e non ho assolutamente voglia né sufficienti denari per pagare qualcuno che presenzi all'udienza al mio posto. Sono combattuto tra due opzioni:
1. rinunciare al ricorso avverso la prima sanzione (e dunque pagare i 150 euro)
2. inviare al g.d.p. un'istanza in cui chiedo lo spostamento dell'udienza, dal momento che l'inchiesta veronese (che potrebbe dichiarare illegale il semaforo) è ancora in fase istruttoria e dunque non ha ancora fornito gli "elementi utili" di cui sopra.
Se dovessi rinunciare al ricorso cosa succederebbe in termini pratici? Il giudice mi darebbe un termine per il pagamento della sanzione oppure devo pagare prima e inviare la rinuncia con il bollettino di pagamento in allegato? il giudice mi potrebbe addebitare qualcosa? Secondo voi c'è una vana possibilità che questi T-Red siano dichiarati fuorilegge e che dunque io vinca il ricorso? Sinceramente mi sono stufato di questa storia vorrei soltanto chiudere la questione al più presto ma vorrei evitare di passare per il "babbeo" della situazione.
Grazie
L.P.