Avv. G. Lore
14-03-2009, 17:40
Vorrei sottoporre ai Colleghi del forum un dubbio di legittimità che io ho sui famosi preavvisi di accertamento che vengono lasciati sul parabrezza - solitamente - per contestare i divieti di sosta.
Orbene, molte ipotesi di divieto di sosta comportano la decurtazione dei punti (sosta su posto disabile, sosta su fermata bus...) ed è qui che mi sorge il dubbio: col preavviso la P.A. spinge il presunto a strasgressore a evadere il pagamento in tempi brevi (spesso 10 - 15 gg.) con la falsa sirena tentatrice di evitare un pagamento superiore (e già qui vi sarebbe di che discutere circa l'ingannevole prospettazione), ma il punto è un altro: il verbalizzato - in sostanza - viene invitato a pagare in fretta, ma per i punti non viene fornita alcuna indicazione, con la conseguenza che il pagamento determina una falsa rappresentazione nel trasgressore, che si ritiene liberato dall'obbligazione sanzionatoria, salvo poi - non avendo svolto la comunicazione dei dati - vedersi notificare il verbale del 126 bis.
Ora capisco che alle P.A. interessano i soldi e non i punti...ma....
Orbene, molte ipotesi di divieto di sosta comportano la decurtazione dei punti (sosta su posto disabile, sosta su fermata bus...) ed è qui che mi sorge il dubbio: col preavviso la P.A. spinge il presunto a strasgressore a evadere il pagamento in tempi brevi (spesso 10 - 15 gg.) con la falsa sirena tentatrice di evitare un pagamento superiore (e già qui vi sarebbe di che discutere circa l'ingannevole prospettazione), ma il punto è un altro: il verbalizzato - in sostanza - viene invitato a pagare in fretta, ma per i punti non viene fornita alcuna indicazione, con la conseguenza che il pagamento determina una falsa rappresentazione nel trasgressore, che si ritiene liberato dall'obbligazione sanzionatoria, salvo poi - non avendo svolto la comunicazione dei dati - vedersi notificare il verbale del 126 bis.
Ora capisco che alle P.A. interessano i soldi e non i punti...ma....