Visualizza Versione Completa : Sospensione patente telelaser.
Alexb84pa
20-06-2014, 09:46
Buongiorno avvocato,
la sto contattando per avere un suo parere in merito ad una violazione del C.d.S accertata il giorno 27 maggio 2014. L'articolo contestato è il 142/9bis del C.d.S. che prevede oltre alla multa, la sanzione accessoria della sospensione della patente da 6 a 12 mesi.
Ad oggi (20/06/2014) non mi è stato notificato nulla.
Recatomi presso l'ufficio patenti della prefettura, gli impiegati mi hanno reso edotto che la patente è stata ricevuta dalla Polizia Municipale il 30 maggio 2014 e che il provvedimento di sospensione (6 mesi) è stato emesso in data 10 giugno...quindi i tempi dettati dall'articolo 218 C.d.S. sembrano in regola.
Quello che non è tanto in regola è invece la notifica....infatti dall'ufficio patenti asseriscono che il 10 Giugno è stato emesso il provvedimento e la notifica è stata inviata il 13 Giugno ovvero 3 giorni dopo e non "immediatamente, ossia al massimo il giorno dopo" come recita la sentenza della cassazione, sez. I civile, n 16714 del 7.11.2003; Detta notifica è stata inoltrata a mezzo PEC al comando della Polizia Municipale....ma ad oggi...ANCORA nessuno si è degnato di inviare a me che sono il diretto interessato una notifica ufficiale del provvedimento.
Inoltre la distanza tra la postazione del telelaser e quella in cui è posizionato il cartello di limite a 30km/h e rilevamento elettronico della velocità, è di appena 350mt (verificata mediante google earth) e non di 400 come specificato in un'altra sentenza della cassazione...
Aggiungo che la distanza (veicolo - telelaser) al momento del rilevamento è di 157m.
Vorrei sapere cosa ne pensa e se ci sono gli estremi per presentare un ricorso.
Cordiali saluti
Alessandro.
Avv. G. Lore
20-06-2014, 10:14
Per quanto attiene ai tempi di notifica dell'ordinanza, la Cassazione ha dichiarato che essa deve essere svolta entro 30 gg. dal ritiro della patente, quindi ci siamo.
Tra l'altro un'eventuale notifica tardiva non da diritto alla istanza di restituzione della patente, ma solo all'opposizione dell'ordinanza di sospensione dinanzi al GdP.
Per il merito del verbale, esso va esaminato carte alla mano
pericolosocittadino
04-07-2014, 15:46
Buona sera, mi allaccio a questo post in quanto mi trovo in una situazione simile a quella sopra descritta.
Dopo aver letto le molteplici situazioni descritte sul vostro sito (ben fatto e molto utile) mi rendo conto che non c'è nulla da fare anche nel mio caso.
Ora però vorrei fare alcune domande..riflessioni:
Perché è stato dato al Prefetto tutto questo potere? Lui emette ordinanza, che poi di fatto è una sentenza che prevede una pena (a mio avviso molto pesante e limitativa della libertà - e forse non solo a mio avviso ma anche per molti altri) senza che ci sia un reale processo. Il cittadino contravventore che commette infrazione al CdS e non un reato penale non ha diritto ad essere ascoltato prima che venga emessa "sentenza".
La discrezionalità circa tempi e modi o reale possibilità di applicazione di una pena (punizione) chiamata "accessoria" è lasciata al Prefetto senza aver processato il cittadino.
Non esiste un provvedimento che possa essere preso nei confronti dell'Istituzione (in questo caso il Prefetto) nel caso ci sia una comunicazione tardiva dell'ordinanza, noi paghiamo le tasse, multe salatissime e l'Istituzione invece non è obbligata ad usare la raccomandata 1 per comunicare un'ordinanza al cittadino. Noi se sbagliamo paghiamo, l'Istituzione può fare come gli pare...mi viene in mente il film "il vigile" quello con Alberto Sordi ed il Sindaco che commette infrazioni...dal 1960 ad oggi non è cambiato nulla, forse peggiorato...
Perché il provvedimento di sospensione è valido anche per le patenti inferiori? Nel prendere la patente B e poi la A io ho sostenuto due esami e pagato due tasse distinte e separate, le patenti sono ritenute una o due a seconda di quando fa comodo allo Stato? (che poi dovremmo essere noi cittadini)
Se il provvedimento di sospensione della patente riguarda la B e l'infrazione di superamento dei limiti della velocità è stato commesso con l'automobile e se è vero che il provvedimento "accessorio" (obbligato) è inteso per cautela e a tutela della comunità, come sarebbe possibile reiterare la stessa infrazione ad esempio con un ciclomotore di 50 cc che per legge non deve essere in grado di superare i 45 Km/h ? Mi viene in mente che c'è una volontà punitiva e coercitiva (per un'infrazione) e non riabilitativa.
Si stabilisce che il contravventore è pericoloso punto e basta, senza appello, senza sapere chi è (nel senso se è un bravo cittadino oppure no) e tutto anche se è la prima volta che commette quell'infrazione (io ho preso forse 3 multe in totale negli ultimi 10 anni e mai per superamento limiti di velocità). Ah già...ma si è commessa un'infrazione...quindi si diventa pericolosi cittadini...se ti beccano...è a fortuna o sfortuna.
Tralascio i molteplici casi che portano ad avere sfiducia nei confronti delle Istituzione e di chi le gestisce.
Ritengo che tale provvedimento contribuisca solo a portare rancore e maggior sfiducia nei confronti delle stesse.
Se volete, consideratelo pure uno sfogo...ma questa Italia non mi piace per niente.
Sentitamente ringrazio
Avv. G. Lore
04-07-2014, 16:01
Premesso ahinoi che dura lex, sed lex, purtroppo la solita riflessione che siamo in Italia, quindi è tutto uno schifo, propria non la condivido in questi casi.
In ogni ordinamento ci sono delle norme che prevedono delle norme di condotta che, se violate, determinano delle sanzioni.
Può piacere o non piacere, possiamo ritenere eccessive alcune sanzioni, ma è così da quando - di grazia - esiste il diritto che è necessario per evitare che regni l'anarchia.
Negli u.s.a. le violazioni del c.d.s. sono di natura penale ad esempio. Non vedo questo scandalo del sistema normativo italiano.
Umanamente capisco lo sfogo, da professionista non riesco a comprenderlo.
Che rilevanza può avere che si è cittadini modelli? Se si commette un omicidio e fino ad allora sono stato un devoto alla Madonna di chissà dove, non devo forse andare in carcere?
pericolosocittadino
04-07-2014, 16:08
Premesso ahinoi che dura lex, sed lex, purtroppo la solita riflessione che siamo in Italia, quindi è tutto uno schifo, propria non la condivido in questi casi.
In ogni ordinamento ci sono delle norme che prevedono delle norme di condotta che, se violate, determinano delle sanzioni.
Può piacere o non piacere, possiamo ritenere eccessive alcune sanzioni, ma è così da quando - di grazia - esiste il diritto che è necessario per evitare che regni l'anarchia.
Negli u.s.a. le violazioni del c.d.s. sono di natura penale ad esempio. Non vedo questo scandalo del sistema normativo italiano.
Umanamente capisco lo sfogo, da professionista non riesco a comprenderlo.
Che rilevanza può avere che si è cittadini modelli? Se si commette un omicidio e fino ad allora sono stato un devoto alla Madonna di chissà dove, non devo forse andare in carcere?
Difatti sto bevendo la cicuta anche io...
Dura lex sed lex...fatta da uomini...c'è chi può commettere errori e chi no...Negli Stati Uniti così come in altri Paesi "chi può" ha qualche privilegio in meno...
Mi faccio persuaso che non era a lei che dovevo scrivere e me ne dispiaccio.
Non ritengo ci sia logica in certe leggi e nella loro applicazione.
Non è sicuramente questa la sede adatta per una simile discussione, me ne rendo conto meglio ora.
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