Buongiorno a tutti, purtroppo mi sono accorta che un accertamento dell'agenzia delle entrate era sbagliato solo quando ho iniziato a pagare le rate. Ho fatto istanza di autotutela ma mi è stata negata perchè, hanno detto - pur ammettendo che c'era errore - l'accertamento è stato già "definito". Purtroppo è scaduto il termine per il ricorso, ma trattandosi di una cifra consistente io vorrei smettere di pagare e altre rate e chiedere il rimborso di quelle versate. Che cosa mi consigliate di fare? Grazie mille
Avv. G. Lore
02-10-2013, 09:09
L'autotutela non ha termini di incardinazione.
Il problema di questa procedura è che la sindscabolità dell'ammissione o meno è di parte, ossia compete all'Agenzia delle Entrate e dunque si è sostanzialmente con le spalle al muro.
Si possono ipotizzare due vie:
1. si prende appuntamento con l'A.E. e va in esso con un legale;
2. fa un'opposizione tardiva, richiamando la giurisprudenza favorevole sul punto.
Cito: "L'amministrazione finanziaria deve annullare l'accertamento fiscale illegittimo in qualsiasi momento, anche se sono scaduti i termini per l'impugnazione.
A queste conclusioni è giunta la Commissione Tributaria Provinciale di Lecce che, in una recente pronuncia, ha annullato una cartella relativa ad un accertamento fiscale (cd. "Redditometro") che era divenuto definitivo perché non impugnato dal contribuente nei termini di legge (ossia 60 gg dalla notifica, si veda sentenza CTP di Lecce n. 510/04/12).
I giudici salentini, dunque, concordano con il contribuente laddove sostiene che se è pur vero che si tratta di accertamento divenuto definitivo per mancata impugnazione è anche vero che sussiste in capo all’Amministrazione una discrezionalità “vincolata”, in quanto nella comparazione degli interessi in gioco non può il fisco ritenersi, per la definitività dell’atto, al riparo dal contenzioso mantenendo in piedi una tassazione illegittima (sì veda l'art. 2 del DM n. 37/97).
In merito a ciò, è utile citare una recente pronuncia della Commissione Tributaria Provinciale di Brescia, la quale chiarisce che “la discrezionalità non può essere gravatoria, approfittando della posizione di vantaggio acquisita con la mancata impugnazione, essendo comunque ingiusto sottoporre il contribuente ad una tassazione contra legem e non dovuta nei termini pretesi, allorchè sia fondata su presupposti di fatto palesemente erronei” (sentenza CTP di Brescia n. 133/07/10, dep. 18/10/2010).
Ancora, i giudici di Brescia chiariscono che “il cittadino/contribuente ha un interesse qualificato ad essere sottoposto ad una imposizione equa. La discrezionalità va intesa non come mero e generico ripristino della legalità, ma superando il dogma della indisponibilità della obbligazione finanziaria, come dovere di intervenire tempestivamente, una volta acclaratane l’esistenza per eliminare l’illegittimità /errore del proprio atto”.
Sul tema è bene evidenziare anche la circolare del Ministero delle Finanze n. 198/S del 5/08/98, la quale ribadisce che “non assume rilevanza il decorso dei termini per presentare ricorso …”.
Ne deriva, pertanto, che l’annullamento totale dell’accertamento, lungi dal costituire un comportamento meramente discrezionale, rappresenta invece un atto fortemente dovuto. Anche recentemente, infatti, la Suprema Corte ha ribadito che se c’è un errore nella pretesa dell’amministrazione lo sgravio in via di autotutela è obbligatorio, in quanto anche l’Agenzia delle Entrate, come tutta la pubblica amministrazione, ha il dovere di uniformarsi alle regole di imparzialità, correttezza e buona amministrazione (sent. Corte Cassaz. n. 6283 del 20 aprile 2012).
Si spera, dunque, che tali sentenze possano finalmente contribuire a realizzare una maggiore correttezza e trasparenza dell'azione del Fisco".
Ovviamente anche in questo caso l'assistenzalegale è neecssaria per valori superiori a € 2.500,00, valdeggiata per valori inferiori atteso che si tratta di incardinare un procedimento giudiziario, tra l'altro pieno di formalità da rispettare stando nel tributario
Molte grazie Avvocato per la sua completa e dettagliatissima risposta. Mi dà qualche speranza di giustizia... Le volevo aggiungere che qualche commercialista mi ha consigliato di attendere la certella esattoriale e fare opposizione su quella. Le che ne pensa? Oppure conviene intraprendere un'azione giudiziaria subito? Grazie ancora
Avv. G. Lore
02-10-2013, 09:27
Non ha senso attendere la cartella; non sarebbe opponibile perchè non avendo opposto l'accertamento la cartella sarebbe legittima
Ho capito, grazie ancora, quindi dovrei fare questa opposizione il prima possibile sospendendo il pagamento delle altre rate. Ma lei è contattabile in privato? Volevo capire meglio come procedere. Grazie
Avv. G. Lore
02-10-2013, 09:52
Se non è di Roma è inutile che mi contatti in privato non potendo seguire materialmente la Sua pratica.
Se invece è di Roma chieda a ricorsi.net i miei recapiti
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