Euua.en
01-10-2012, 15:58
Buona sera, avrei bisogno di un chiarimento.
Qualche giorno fa il comune ha posizionato un cartello di divieto di sosta, in un punto a nostro avviso ingiustificato. La via in questione è una strada pubblica, lunga circa 200 metri e larga 5 metri. Trattandosi di una zona abitata c’è sempre stata l’abitudine a parcheggiare su un lato della strada, restringendo certamente la carreggiata, ma senza grossi problemi alla circolazione. Da tre anni poi è diventata strada chiusa, segnalata ora da un cartello che è stato posizionato contemporaneamente al cartello di divieto di sosta.
Ammesso che sarebbe anche lecito il divieto, quello che appare “comico” :confused:, per così dire, è che il segnale di divieto è stato messo dopo 100 metri l’inizio della strada, nonostante la larghezza della strada sia costante dall’inizio alla fine e presenta le medesime caratteristiche. Se nel codice della strada c’è scritto che “Le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico” (art.5), il divieto non dovrebbe valere su tutto il tratto di strada e quindi essere messo all’inizio? Perché penalizzare solo alcune persone/abitazioni, mentre altre possono continuare a mettere le proprie auto in strada? In più il cartello non reca nessuna indicazione dell’ordinanza comunale. Il divieto quindi sarebbe contestabile?
La beffa di tutto questo è che negli ultimi tre anni sono state realizzate nuove palazzine per complessivi 20 appartamenti privi dei sufficienti posti auto e dunque sono principalmente tali condomini che vanno a moltiplicare le autovetture in sosta (e sorvolo sull’inadempienza del tecnico comunale a verificare il progetto per le dovute licenze edilizie e l’abitabilità), e che il divieto è stato posizionato proprio per agevolare le loro manovre!!! :mad:
Grazie per le risposte :)
Qualche giorno fa il comune ha posizionato un cartello di divieto di sosta, in un punto a nostro avviso ingiustificato. La via in questione è una strada pubblica, lunga circa 200 metri e larga 5 metri. Trattandosi di una zona abitata c’è sempre stata l’abitudine a parcheggiare su un lato della strada, restringendo certamente la carreggiata, ma senza grossi problemi alla circolazione. Da tre anni poi è diventata strada chiusa, segnalata ora da un cartello che è stato posizionato contemporaneamente al cartello di divieto di sosta.
Ammesso che sarebbe anche lecito il divieto, quello che appare “comico” :confused:, per così dire, è che il segnale di divieto è stato messo dopo 100 metri l’inizio della strada, nonostante la larghezza della strada sia costante dall’inizio alla fine e presenta le medesime caratteristiche. Se nel codice della strada c’è scritto che “Le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico” (art.5), il divieto non dovrebbe valere su tutto il tratto di strada e quindi essere messo all’inizio? Perché penalizzare solo alcune persone/abitazioni, mentre altre possono continuare a mettere le proprie auto in strada? In più il cartello non reca nessuna indicazione dell’ordinanza comunale. Il divieto quindi sarebbe contestabile?
La beffa di tutto questo è che negli ultimi tre anni sono state realizzate nuove palazzine per complessivi 20 appartamenti privi dei sufficienti posti auto e dunque sono principalmente tali condomini che vanno a moltiplicare le autovetture in sosta (e sorvolo sull’inadempienza del tecnico comunale a verificare il progetto per le dovute licenze edilizie e l’abitabilità), e che il divieto è stato posizionato proprio per agevolare le loro manovre!!! :mad:
Grazie per le risposte :)